Subject: Nequitte
To: None <regional-it@netbsd.org>
From: codec <codec@netgravity.it>
List: regional-it
Date: 07/15/2003 22:48:56
Come vivere (o sopravivere) con felicita' in un MailingList.
Si tratta solo di "netiquette"


Netiquette - Le regole per un uso corretto delle mailing-list

   1.
      Non usare un linguaggio irrispettoso, tanto meno termini turpi.
      E' una regola ovvia, ma in Internet, dove non c'e' contatto diretto, =
si=20
fa ancora pi=F9 sentita. Ci=F2 non toglie che in Rete ci si possa tranquill=
amente=20
dare del "tu" laddove, normalmente, si userebbe la terza persona. Per gli=20
internauti il rispetto =E8 una questione di sostanza, non di forma.

   2.
      Non fare flame.
      Il termine (di origine anglo-telematica) significa fiamma e fare flam=
e=20
corrisponde ad infiammarsi, spingersi nella critica dai toni non consoni ad=
=20
una discussione civile.
      A maggior ragione, =E8 considerato flame (nella sua specie peggiore) =
l'uso=20
di ingiurie.
      In ogni ambito telematico il dibattito deve essere improntato al mass=
imo=20
equilibrio ed al pieno rispetto per gli interlocutori. In questo senso,=20
l'esperienza di Internet potrebbe essere un ottimo esempio per la vita di=20
relazione di tutti i giorni.

   3.
      Non scrivere tutto in maiuscolo.
      Un tempo, molti dattilografi autodidatti amavano scrivere tutto in=20
maiuscolo, forse per evidenziare meglio il proprio pensiero. Malgrado la=20
tecnologia sia ben diversa, la comune tastiera ha determinato il passaggio =
di=20
questa pratica dalla dattilografia vera e propria alla telematica.
      Di fatto, per=F2, il testo maiuscolo nel secondo ambito =E8 assolutam=
ente=20
sconsigliato: in Internet equivale ad urlare e cos=EC viene inteso dagli=20
utenti. Addirittura, molti "puristi" amano scrivere tutto in minuscolo.

   4.
      Usare le "emoticons".
      Come in tutte le forme di comunicazione che non comportano un diretto=
=20
contatto visivo (o anche soltanto vocale), occorre stare molto attenti a no=
n=20
usare formule e/o parole dal significato ambiguo.
      E, infatti, se de visu si pu=F2 sempre verificare la compatibilit=E0 =
tra il=20
senso oggettivo del discorso e le espressioni facciali o la mimica=20
dell'interlocutore, con la corrispondenza elettronica (in tutte e tre le=20
forme viste) ci=F2 non =E8 possibile.
      Dobbiamo ringraziare la telematica se, oggi, esiste uno strumento in =
pi=F9=20
per chiarire il senso delle parole scritte (non certo per la corrispondenza=
=20
formale, ma in Internet =E8 quasi d'obbligo).
      Si tratta delle cosiddette "emoticons", altro neologismo figlio della=
=20
telematica e dell'inglese composto dai termini emotional (emozionale) e ico=
ns=20
(icone, in perfetto linguaggio informatico).
      Evitando difficili traduzioni (che non potrebbero andare oltre il=20
letterale), le emoticons non sono altro che semplici insiemi di caratteri=20
(due punti, punto e virgola, trattini, parentesi, ecc.) che, nelle diverse=
=20
combinazioni, disegnano facce stilizzate rappresentati praticamente tutti i=
=20
possibili stati d'animo del corrispondente via Internet.
      Ecco i tre pi=F9 diffusi esempi, senz'altro pi=F9 chiarificatori (da =
leggere=20
ruotandoli idealmente di 90=B0 in senso orario): :-) gioia :-( tristezza ;-=
)=20
ironia, ammiccare (notare l'"occhiolino" che nella mimica umana significa=20
proprio ammiccamento).
      Sebbene le si possa ritenere un capriccio un po' snob, le emoticons s=
ono=20
realmente fondamentali. Basti un esempio:
      frase senza emoticons - "Ho visitato il tuo sito e non mi =E8 piaciut=
o per=20
nulla".
      frase con emoticons - "Ho visitato il tuo sito e non mi =E8 piaciuto =
per=20
nulla ;-)".
      Soltanto nel secondo caso il nostro interlocutore capir=E0 che si tra=
tta=20
di uno scherzo e che, in realt=E0, il sito =E8 stato apprezzato. Ecco perch=
=E9 le=20
emoticons, lungi dal costituire una forma espressiva adolescenziale,=20
rappresentano un cardine della comunicazione telematica. In sostanza: un=20
mezzo per farsi capire meglio e correttamente.
       In parte, anche un modo per prevenire il flame.

   5.
      Rispettare il tema della discussione.
      Nelle mailing list e nei NG (newsgroup) =E8 d'obbligo la pertinenza.
      La bacheca virtuale rappresentata da questi mezzi viene spontaneament=
e=20
divisa in vari settori. Un iscritto lancia un sotto-argomento (rigorosament=
e=20
indicato nell'oggetto-subject del messaggio) e gli interessati partecipano=
=20
alla discussione sviluppandola dal primo intervento. Ovvie ragioni=20
consigliano di non andare fuori tema (off-topic, dall'inglese off, fuori, e=
=20
topic, argomento), di non mettere la propria posta in un settore dove gli=20
interessati non la troverebbero e dove, peraltro, potrebbe disturbare color=
o=20
che parlano d'altro.

   6.
      Non intervenire subito nella discussione.
      Una regola valida per le mailing list quanto per i NG. Nessuno, appen=
a=20
entrato in un salotto che lo ospita per la prima volta, si lancerebbe subit=
o=20
nelle discussioni che si tengono tra chi il salotto lo frequenta da tempo.
      Uguale regola vale per la telematica. L'utente che, ad esempio,=20
decidesse di iniziare a seguire la discussione su it.diritto, dovrebbe=20
scaricare, per un po' di tempo, tutti i messaggi, comprendere l'oggetto del=
la=20
discussione ed osservare il comportamento di chi =E8 gi=E0 nel vivo.
       Soltanto cos=EC potr=E0 entrare nel gruppo conformandosi a quelle re=
gole=20
non scritte che gli sono proprie. In gergo, tale condotta si chiama lurking=
=20
(dall'inglese to lurk, nascondersi, sbirciare) che, italianizzato, diventa=
=20
"lurkare". Alcuni gruppi e liste prevedono, peraltro, una sezione "FAQ"=20
(acronimo di Frequently Asked Questions, risposte a domande ricorrenti) che=
,=20
ad esempio, eviteranno agli ultimi arrivati di sollevare una questione gi=
=E0=20
ampiamente dibattuta e risolta, cosa che potrebbe dare molto fastidio ai=20
veterani.

   7.
      Non inviare posta non richiesta (pratica chiamata spamming) a maggior=
=20
ragione se pubblicitaria.
      Come a nessuno farebbe piacere trovare, ogni mattina, la propria=20
cassetta delle lettere colma di posta inutile, l'internauta (specie se di=20
vecchia data) non gradisce ingiustificate invasioni di email.
      Occorre, peraltro, tener presente che Internet =E8 uno strumento di l=
avoro=20
per molti. Da ci=F2 consegue l'opportunit=E0 di non influire indebitamente =
su=20
queste attivit=E0. Le violazioni di questa regola (purtroppo assai frequent=
i)=20
sono considerate tra le pi=F9 gravi.

   8.
      Non inviare allegati alle proprie email se non previo consenso (anche=
=20
tacito e generico) del destinatario.
      La regola discende dalla massima attenzione che viene riservata al=20
risparmio delle risorse: un'immagine, un file eseguibile o un documento di=
=20
testo occupano un certo spazio che se dovesse essere moltiplicato per tutte=
=20
le email circolanti in Rete comprometterebbe la stabilit=E0 del sistema=20
telematico.
      Proprio per questo, tra l'altro, molti provider limitano il flusso=20
disponibile per il servizio email del singolo utente (es. 1 Mb massimo per=
=20
ogni email).
      Ad ogni modo, se l'invio fosse proprio indispensabile, =E8 sempre=20
consigliabile l'utilizzo di un formato compresso (es.: zip, jpeg per le=20
immagini). In particolare, l'invio degli allegati =E8 sconsigliabile nelle=
=20
mailing list in quanto tale mezzo non consente un invio "mirato", ma colpis=
ce=20
tutti gli iscritti.
      Diverso =E8 il discorso dei newsgroup cosiddetti "binari" che si fond=
ano=20
proprio sugli allegati (programmi, immagini, ecc.). Ma l'invio di allegati =
=E8=20
sconsigliabile anche per un motivo ben pi=F9 importante. I formati file che=
=20
supportano le macro sono potenziali vettori di, appunto, "macro virus". E'=
=20
pertanto buona regola non soltanto non inviare, ma neppure aprire allegati =
di=20
questo genere.(6) La regola vale, a fortiori, per gli allegati eseguibili,=
=20
tradizionali veicoli di virus.

   9.
      Non inviare od inoltrare catene di Sant'Antonio.
      Purtroppo, anche la posta elettronica soffre di questa pratica (chain=
=20
letters) che gi=E0 affligge la posta ordinaria. E' bene non inventare caten=
e,=20
n=E9 promuoverle. Non sono per nulla gradite alla maggioranza degli utenti.
      Le pi=F9 pericolose, poi, sono quelle che promettono guadagni facili =
e=20
rapidi.
      Esiste una sola eccezione per cui potrebbe valere la pena di contribu=
ire=20
alla diffusione della catena: il caso a sfondo benefico-sociale (es. le=20
sottoscrizioni "morali" ad una determinata causa, aiuto a persone in=20
difficolt=E0, annunci di persone scomparse, ecc.). In questi casi =E8 sempr=
e=20
opportuno verificare che la catena si riferisca a fatti o persone realmente=
=20
esistenti e, comunque, proseguire l'invio verso corrispondenti sensibili=20
all'argomento.

  10.
      Non utilizzare i caratteri accentanti, comunque non strettamente ASCI=
I.
      In Rete bisogna farsi capire chiaramente e per fare ci=F2 pu=F2 esser=
e=20
consigliabile rinunciare a certi caratteri speciali.
      Talvolta capita di ricevere messaggi parzialmente incomprensibili e n=
on=20
certo per questioni di lingua.
      In particolare, si possono ricevere messaggi le cui finali sono=20
rappresentate da uno o pi=F9 caratteri senza senso.
      Si scoprir=E0 che tale sostituzione avviene proprio dove dovrebbero=20
esserci lettere accentate. Il fatto si spiega agevolmente.
      Ad ogni zona geografica linguisticamente omogenea viene assegnato un=
=20
dato "set di caratteri" che comprende un nucleo comune (ASCII) ed un=20
estensione tipica di quelle lingue. Quello destinato all'Italia comprende=20
sicuramente le lettere accentate, ma ci=F2 non avviene per i tutti i paesi.
       Il set di caratteri non pu=F2 essere dalle dimensioni infinite. Ecco=
=20
perch=E9 lo stesso comprende, strettamente, determinati caratteri in uso in=
=20
quella zona. Tale particolarit=E0 si pu=F2 comprendere meglio osservando ch=
e=20
esistono tastiere per le diverse lingue (addirittura per i diversi paesi). =
A=20
parte i caratteri fondamentali e i numeri, ogni tastiera presenta le sue=20
varianti.
      Va detto che il problema si pu=F2 incontrare anche su certe mailing l=
ist=20
che, pur riguardando iscritti sicuramente in possesso del medesimo set di=20
caratteri, sono gestite da server situati all'estero che, per tale motivo,=
=20
non sempre sono in grado di gestire caratteri non previsti per l'area=20
geografica cui =E8 in uso la lista.
      Per ovviare a questa limitazione (che, per noi, sembra limitata ai so=
li=20
accenti e non ad altri caratteri particolari) si potr=E0 ricorrere=20
all'apostrofo, come si usava un tempo su certe macchine per scrivere.

  11.
      Nella corrispondenza elettronica usare la modalit=E0 "solo testo".
      Alcuni client (es.: MS Outlook Express, Netscape Messenger 4.x e=20
Qualcomm Eudora Pro 4.x) supportano anche il formato HTML, vale a dire quel=
lo=20
usato per il "design" delle pagine Web. Ci=F2 comporta il vantaggio di pote=
r=20
inviare una email con gli immaginabili effetti grafici tipici del Web, ma=20
tale caratteristica non =E8 esente da controindicazioni. Non =E8, infatti,=
=20
garantita la compatibilit=E0 con tutto il software di posta elettronica.
      Gli utenti in possesso di client che non supportanti tale funzione=20
(magari perch=E9 non dell'ultima versione) visioneranno messaggi quasi del=
=20
tutto incomprensibili.
       In pi=F9, una email HTML =E8 senz'altro pi=F9 ingombrante (in termin=
i di=20
dimensioni del file) rispetto ad una redatta in solo testo. In sostanza,=20
l'utilizzo di questo formato comporterebbe l'ennesimo spreco di risorse=20
spesso ingiustificato.
      Esiste, comunque, un rimedio all'esigenza pi=F9 sentita, vale a dire=
=20
quella di evidenziare, in qualche modo, parole o passaggi del messaggio. E'=
,=20
infatti, consuetudine utilizzare gli asterischi * o il carattere sottolinea=
to=20
_ (underscore). Ad esempio, si potranno evidenziare le parole *diritto* e=20
_Internet_ nel modo appena visto.

  12.
       Essere sintetici.
       Un regola finale.
       La sintesi, nella corrispondenza tradizionale, aiuterebbe anche a=20
risparmiare carta, dunque alberi. Ma il problema dell'economia delle risors=
e=20
=E8 pi=F9 sentito nella Rete. Scrivere un messaggio sintetico equivale ad=20
occupare il minimo spazio indispensabile sui canali di connessione mondiale=
 e=20
sui singoli server.
       L'ideologia telematica si fonda sulla piena condivisione delle risor=
se=20
che, appunto, devono esserre fruibili da tutti senza abusi da parte di poch=
i.=20
Aspetto correlato alla sintesi =E8 quello relativo al cosiddetto "quoting" =
e=20
alla firma posta in calce ai messaggi (da alcuni impropriamente chiamata=20
"firma elettronica").
       Il "quoting" (dall'inglese to quote, citare, mentre quotes significa=
=20
virgolette) consiste nella citazione del messaggio cui si risponde. Ci=F2 p=
er=20
favorire la comprensione dell'argomento trattato.
       E' una preziosa opzione disponibile su praticamente tutti i client d=
i=20
posta elettronica e che si attiva automaticamente rispondendo all'autore=20
(funzioni "reply" o "rispondi all'autore"). La email di risposta conterr=E0=
,=20
quanto meno, il testo cui si risponde contrassegnato, appunto, da virgolett=
e=20
normalmente di questo tipo >. La mail sar=E0 pertanto editabile come al sol=
ito.=20
La stessa caratteristica =E8 disponibile per gli inoltri.
       Ma =E8 sempre da evitare, per ovvie ragioni di privacy, la citazione=
 e=20
l'inoltro di brani tratti da messaggi di terzi. Per farlo occorrer=E0=20
garantirsi il consenso dell'autore originale. In generale, una buona regola=
 =E8=20
quella di limitare il quoting al minimo indispensabile, tagliando i passi c=
ui=20
non si replica. Ne godr=E0 la dimensione del messaggio, ma, sicuramente, an=
che=20
la sua leggibilit=E0. La firma (che si pu=F2 digitare di volta in volta o=20
inserire tramite un modello precostituito da richiamare con un solo comando=
)=20
=E8 un'opzione meno diffusa. Senz'altro utile, pu=F2 condurre ad abusi. Una=
 firma=20
di quattro o cinque righe =E8 sufficiente per racchiudere tutto quanto serv=
e=20
anche per ragioni di lavoro. Andando oltre, si rischierebbe di indispettire=
=20
molti utenti.

N=A9 2003 Team GinBSD
Luca aka CoDeC